CRONACHE DALL’ITALIA IN A.D. 2005 by Mercy & Stefania
12/10/2005 at 02:13
E mentre Bruno Lauzi dà alle stampe un album SPLENDIDO
(non datevi pena di scovarlo, è disponibile SOLO in Liguria, allegato al Secolo XIX... Triste e desolante vedere major buttarsi a pesce su insulsi gruppetti "gggiovani" dalla verve e dalla caratura artistica di uno scopino da cesso e sbattere le porte in faccia a gente che ha scritto brani del calibro di "Piccolo Uomo"... Sorte identica toccata al buon Enzo Jannacci, per altro...), salutiamo con affetto Sergio Citti, pregandovi di leggere lo stralcio d’articolo qui di seguito....
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Morto regista Citti, archiviata terza inchiesta Pasolini
Si è spento questa mattina in un ospedale di Ostia, vicino Roma, l’attore e regista Sergio Citti, collaboratore di Pier Paolo Pasolini e per alcuni versi suo erede artistico. Lo conferma l’Istituto Luce, che aveva prodotto e distribuito alcune delle pellicole più note di Citti. Da tempo l’attore romano, nato a Fiumicino nel 1933, soffriva di cuore. Proprio oggi, per una singolare coincidenza, il gip di Roma ha archiviato l’inchiesta, la terza, sull’omicidio del poeta e regista Pasolini, avvenuto trent’anni fa. Il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dal pm Diana De Martino, che non avevano trovato riscontri alle dichiarazioni di Pino Pelosi, l’unico condannato per il delitto (a nove anni di reclusione) che prima in tv e poi ai magistrati aveva detto nel maggio scorso di non essere lui il responsabile, accusando tre persone, quarantenni all’epoca dei fatti e "con accento meridionale". Nel corso di questa terza indagine, era stato ascoltato anche lo stesso Citti, che in un’intervista al Corriere della Sera aveva detto che l’amico fraterno era stato giustiziato da cinque persone, ma che ai magistrati aveva poi precisato che si trattava solo di una sua ipotesi. Citti aveva legato la sua carriera alla figura di Pasolini, per il quale fece da consulente dialettale per i romanzi "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta". Da qui nacque un sodalizio artistico destinato ad interrompersi solo con la morte dello scrittore, ucciso all’Idroscalo di Ostia in circostanze ancora non chiarite il 2 novembre 1975.
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