L’Ornitorinco virtuale apre finalmente i battenti, e sembra tocchi a me fare gli onori di casa: svantaggi della “maturità”! Giunti a questo punto, riteniamo infatti sia necessaria una prima riflessione. Il singolo è esaurito e, se da un lato la tiratura volutamente limitata può rendere irrisoria qualsiasi esultanza “pecuniaria”, dall’altro la totale indipendenza e autosufficienza nel condurre gli aspetti pratici dell’operazione (stampa, distribuzione, etc...) non possono che far ben sperare. Su tutto va evidenziato un ulteriore aspetto: non solo la risposta interna è stata ottima (in termini di vendite, dal momento che abbiamo voluto deliberatamente privilegiare la clientela italiana), ma lo è stata anche fuori confine, ove il riscontro sorprendente (considerando il progetto interamente tricolore, dai testi al concetto di base) è stato per noi motivo di estremo vanto. La “vetusta” e retrodatata Italianità di IANVA, così esotica agli orecchi di chi è abituato ad altri ascolti, è stata giudicata in termini estremamente positivi sul versante dell’originalità: gran parte del nostro uditorio straniero ha parlato di “aria fresca”, una ventata che spira da lontano, ma che da noi è senza ombra di dubbio “aria di casa”. Tralascio, per il momento, di spiegare le ragioni per cui anche questo rappresenta, a nostro avviso, un successo, riservandomi di commentare il tutto a tempo debito. Ringrazio invece i tantissimi che pare abbiano “preso a cuore” il nostro progetto, e vado a rispondere a una ricorrente domanda che mi è stata rivolta da quanti richiedevano consigli su qualche testo utile ad approfondire il tema degli eventi fiumani. Per chi desiderasse un saggio storico d’alto profilo non posso che consigliare la fondamentale opera in due volumi di Ferdinando Gerra “L’Impresa Di Fiume”, testo a tutt’oggi riconosciuto come indiscusso vertice in ambito accademico. Edito più volte da Longanesi (anche in volume unico), risulta attualmente fuori catalogo, ma facilmente reperibile attraverso la Rete. (Mare Magnum potrebbe esservi utile - http://www.maremagnum.com). Per chi, invece, fosse maggiormente interessato al lato “artistico” dell’Impresa, i testi di riferimento sono attualmente due. Il primo è il ben noto saggio di Antonio Spinosa “D’Annunzio. Il Poeta Armato” che tanti entusiasmi ha suscitato anche presso soggetti non immediatamente apprezzabili (da Sgarbi a Mughini, fino ad arrivare a Gervaso...) e che ha il pregio di essere molto esaustivo pur essendo di facilissima leggibilità. Il secondo, che si avvia a diventare un bizzarro feticcio per quella frazione no-global sempre meno propensa a rimanere costretta all’interno degli steccati di un politically correct ingombrante e fuori tempo massimo, è il seminale saggio di Claudia Salaris “Alla Festa Della Rivoluzione”, dove viene posto in risalto il ruolo fondamentale ricoperto dalle avanguardie artistiche e dalle correnti anarco-libertarie nell’ambito dell’Impresa. La Salaris, di cui è già noto lo splendido testo avente come oggetto le donne nel Movimento Futurista, assesta la picconata definitiva (e lo fa da Sinistra) alla radicata lettura storica voluta da un establishment culturale massimalista che assegnerebbe la questione fiumana ad un ethos reazionario e pre-fascista. De Felice si sarebbe congratulato. Oggi lo fa, con estrema acutezza, Hakim Bey. Esiste poi tutta una pletora di romanzi autobiografici firmati da rilevanti nomi della letteratura italiana che, in gioventù, aderirono all’Impresa (e ciò dovrebbe dirla lunga sulla reale essenza della stessa) e dedicarono a quei giorni prose spesso felicissime. Ma di questi autori si parlerà diffusamente all’interno dello scritto che verrà pubblicato on line prossimamente sul nostro sito e illustrerà le fonti del concept di base di “Disobbedisco!”. Per Aspera Ad Astra.